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E' facile, fino a che non lo è più

Daniele Lissoni vince la BackYard Ultra Livata


Daniele Lissioni vince la BackYard Ultra Livata 2025

Daniele Lissoni trionfa alla prima edizione della Backyard Ultra Livata: 60 ore di pura resilienza

Nel suggestivo scenario di Monte Livata, immerso nei monti Simbruini, si è svolta la prima edizione della Backyard Ultra Livata, una competizione estrema che ha visto trionfare Daniele Lissoni, noto nell’ambiente come “Ultralisso”. L’atleta brianzolo ha conquistato la vittoria dopo ben 60 ore di gara, in un testa a testa con il norvegese Jon Asphjell durato più di 12 ore, dimostrando una straordinaria resistenza fisica e mentale.

Una sfida contro il tempo e sé stessi

La Backyard Ultra è una gara di ultramaratona unica nel suo genere: i partecipanti devono completare un circuito di 6,706 km ogni ora, partendo allo scoccare di ogni nuova ora. La competizione prosegue finché resta un solo atleta in grado di completare il giro entro il tempo limite. Non è la velocità a determinare il vincitore, ma la capacità di resistere nel tempo, gestendo al meglio le proprie energie e affrontando la fatica, il sonno e le condizioni climatiche avverse.

Il trionfo di “Ultralisso”

Daniele Lissoni, classe 1983 e tesserato con l’ASD Vegan Power Team, ha già dimostrato in passato le sue straordinarie capacità nelle ultramaratone. Nel 2024, ha conquistato il titolo di campione italiano di Backyard Ultra, percorrendo 368,5 km in 55 ore durante il Campionato Mondiale a squadre tenutosi a Castellaneta Marina . La vittoria alla Backyard Ultra Livata rappresenta un ulteriore tassello nella sua brillante carriera, confermando la sua determinazione e la sua capacità di superare i propri limiti.

Dopo il ritiro nella notte tra domenica e lunedì 2 giugno di Francesca Ferraro al 41° giro, felice per aver siglato il suo nuovo personal best e aver alzato di un’ora il record italiano femminile, e il ritiro dello svedese Niklas Slöblom, favorito con 81 ore di personal best ma che per problemi legati al sonno ha deciso di fermarsi al 42° giro, la gara è proseguita con solo due atleti in gara, Daniele e Jon Asphjell. Sulla carta i due si presentavano ad armi pari: un PB di 61 ore per Daniele, di 62 ore per Jon.

Il norvegese, nel pomeriggio di lunedì 2 giugno, sembrava in ottima forma: apparentemente senza fatica chiudeva i loop correndo in tempi compresi tra 49 e 50 minuti, mentre Daniele ritornava al campo base sempre almeno 4 minuti dopo, con un’espressione di sofferenza sul volto sempre più accentuata. Ad ogni partenza Jon si posizionava sempre davanti, avviandosi con una andatura molto più veloce fin dai primi metri. Poi, con il calare del buio del terzo tramonto consecutivo, il crollo verticale. Il loop 59 per Jon è il più lento di tutta la gara, chiuso in 54’48”, a pochi passi di distanza da Daniele, che, al contrario, per tutta la gara ha completato i loop con questa media. Alla partenza del loop 60 Fanny Jean, atleta belga ritiratasi al completamento della 33° ora di gara e che, dopo un breve riposo, stava assistendo Jon, avvisa il race director che Jon non è in buone condizioni, che probabilmente è necessario andare a recuperarlo lungo il percorso. E così, Antonio Di Manno e Fanny Jane, vanno in auto verso l’attraversamento stradale del secondo chilometro, dove trovano Jon, sostenuto da Daniele, in un forte stato confusionale. Dice di avere avuto delle allucinazioni. Il corpo è in grado di continuare, la mente no. Sale in auto e viene riportato al campo base. Daniele prosegue in solitaria il loop 60; dopo 54’26” abbraccia la sua famiglia e il suo mentore Antonio. E’ il campione di Livata!

Un supporto fondamentale

Durante queste estenuanti competizioni, il supporto della crew è fondamentale. Lissoni ha potuto contare sull’incessante sostegno della moglie Rossana e della figlia Maddy, che lo hanno assistito in ogni fase della gara, fornendogli assistenza logistica e motivazionale. La loro presenza è stata determinante per affrontare le difficoltà e mantenere alta la motivazione.

Un esempio di determinazione

La vittoria di Daniele Lissoni alla Backyard Ultra Livata non è solo un successo sportivo, ma anche un esempio di come la determinazione, la preparazione e il supporto delle persone care possano portare a superare sfide apparentemente impossibili. La sua impresa ispira tutti coloro che credono nel potere della perseveranza e della passione.

Con questo trionfo, “Ultralisso” si conferma come uno dei protagonisti assoluti nel panorama delle ultramaratone, pronto ad affrontare nuove sfide e a scrivere ulteriori pagine di una carriera straordinaria.

English version

Daniele Lissoni Triumphs at the First Edition of Backyard Ultra Livata: 60 Hours of Pure Resilience

In the stunning setting of Monte Livata, nestled in the Simbruini mountains, the inaugural Backyard Ultra Livata took place, an extreme competition that saw Daniele Lissoni, known in the community as “Ultralisso,” claim victory. The athlete from Brianza won after an incredible 60 hours of racing, in a head-to-head battle lasting more than 12 hours against Norwegian Jon Asphjell, showcasing extraordinary physical and mental endurance.

A Challenge Against Time and Oneself
The Backyard Ultra is a unique ultramarathon format: participants must complete a 6.706 km loop every hour, starting at the beginning of each new hour. The race continues until only one athlete remains able to complete the lap within the time limit. It’s not speed that decides the winner, but the ability to endure over time, managing energy, fatigue, sleep deprivation, and adverse weather conditions.

The Triumph of “Ultralisso”
Daniele Lissoni, born in 1983 and registered with ASD Vegan Power Team, has already demonstrated his outstanding ultramarathon skills. In 2024, he won the Italian Backyard Ultra Championship, covering 368.5 km in 55 hours during the World Team Championship held in Castellaneta Marina. His victory at Backyard Ultra Livata adds another chapter to his brilliant career, confirming his determination and ability to push beyond limits.

After Francesca Ferraro withdrew between Sunday night and Monday, June 2nd, at the 41st lap—happy to have set a new personal best and raise the Italian women’s record by one hour—and the retirement of Swedish favorite Niklas Slöblom, who held an 81-hour personal best but stopped at lap 42 due to sleep issues, the race continued with only two athletes: Daniele and Jon Asphjell. On paper, the two were evenly matched, with PBs of 61 and 62 hours respectively.

On Monday afternoon, June 2nd, the Norwegian seemed in great shape, effortlessly closing loops in 49 to 50 minutes, while Daniele returned to base at least 4 minutes later each time, his face showing increasing signs of strain. At every start, Jon took the lead, running much faster from the first meters. Then, as the darkness of the third consecutive sunset fell, a sudden collapse. Jon’s 59th loop was the slowest of the entire race, finished in 54 minutes and 48 seconds, just steps behind Daniele, who had maintained this pace throughout. At the start of the 60th loop, Fanny Jean, a Belgian athlete who withdrew after completing 33 hours and was now assisting Jon after a brief rest, alerted the race director that Jon was in poor condition and probably needed to be retrieved along the course. Antonio Di Manno and Fanny Jean drove to the second kilometer crossing, where they found Jon, supported by Daniele, in a confused state. Jon reported hallucinations. His body could continue, but his mind could not. He got into the car and was taken back to base. Daniele continued alone on the 60th loop; after 54 minutes and 26 seconds, he embraced his family and mentor Antonio. He is the Livata champion!

A Crucial Support
In these grueling competitions, the crew’s support is essential. Lissoni relied on the unwavering support of his wife Rossana and daughter Maddy, who assisted him throughout the race, providing logistical and motivational aid. Their presence was key to facing difficulties and keeping morale high.

An Example of Determination
Daniele Lissoni’s victory at Backyard Ultra Livata is not only a sporting success but also a testament to how determination, preparation, and the support of loved ones can help overcome seemingly impossible challenges. His feat inspires everyone who believes in the power of perseverance and passion.

With this triumph, “Ultralisso” cements his status as a leading figure in the ultramarathon scene, ready to face new challenges and write more extraordinary chapters in his career.